pubblicato il 30 Novembre 2017 nella categoria
INVECCHIAMENTO NORMALE E PATOLOGICO
Dott. Alberto Beltramello
Ex Direttore Neuroradiologia Verona
Past-President Associazione Italiana di Neuroradiologia
Consulente Scientifico HSR Negrar
L’invecchiamento progressivo e costante della popolazione rappresenta uno dei fenomeni più importanti specialmente nei paesi industrializzati in cui ormai 1/4 dei residenti è rappresentato da ultra65enni con percentuali di ottuagenari in continuo aumento.
Accanto ad un progressivo incremento della speranza di vita totale è auspicabile il raggiungimento di un maggior numero di anni di vita liberi da malattia e disabilità. Secondo il rapporto ISTAT del 2009 la speranza di vita libera da disabilità a 65 anni in Italia e’ per gli uomini di 15 anni e per le donne di 16. La ricerca medico-gariatrica ha identificato anomalie fisiche e psicologiche caratteristiche dell’invecchiamento ed in molti casi ha identificato metodologie atte alla loro prevenzione e/o al loro posponimento.
L’invecchiamento e’ processo biologico comune a tutti gli organismi viventi che si realizza in modo estremamente variabile nelle varie specie, iniziando in tempi diversi nei vari organi ed apparati e provocando modificazioni quantitative e qualitative delle funzioni biologiche.
Nell’Uomo il massimo delle potenzialità viene espresso attorno ai 30 anni di vita mentre inizia poi un lento e progressivo scadimento che si verifica in assenza di malattia e si può configurare come un cambiamento dovuto all’età o anche come “invecchiamento fisiologico ” che può portare al raggiungimento anche di 110-120 anni di età in relativa autonomia. Tali modificazioni strutturali si appalesano in maniera cronologicamente differente nei vari tessuti: questo tipo di invecchiamento “fisiologico ” e’ geneticamente determinato, mentre malattie e vari fattori esogeni possono essere responsabili di alterazioni del normale processo di aging che costituisce invece l’invecchiamento patologico.
Secondo il rapporto mondiale Alzheimer 2015 sono 46,8 milioni le persone affette da demenza nel mondo (50-60 % quelle affette da malattia di Alzheimer), una cifra destinata ad aumentare ogni 20 anni, con costi sociali ed economici attuali di 818 miliardi di dollari. Per quanto riguarda il nostro Paese si stima che le persone affette demenza siano oltre un milione.
Per tutto questo risulta evidente che la conoscenza dell’invecchiamento cerebrale normale e patologico e delle cerebrovasculopatie rappresenta una imprescindibile acquisizione professionale sia del Medico Generalista che di quello Specialista allo scopo di una pianificazione diagnostica attenta e responsabile delle risorse socio- sanitarie.
Promuovere ed aumentare la consapevolezza nel Medico di Medicina Generale e nello Specialista nei vari ambiti della Neurologia,Geriatria,Psicologia,Logopedia, Fisioterapia oltre che la conoscenza delle più rappresentative patologie degenerative encefaliche e cerebro-vascolari rappresenta atto sanitario di grande importanza:a tale scopo risulta fondamentale avvalersi dello studio RM in modo appropriato ed efficace ai fini della maggiore appropriatezza prescrittiva e del trattamento.
Nel centro CMR di Bassano, del tutto recentemente inaugurato, sono operative tutte le competenze radiologiche e neuro-radiologiche, oltre a macchine TAC e Risonanza Magnetica di ultima generazione che consentono lo studio dei processi di invecchiamento normali e patologici in modo adeguato, con la realizzazione e l’espletamento di protocolli di studio specificamente ideati per la migliore evidenziazione delle patologie età- correlate. Allo scopo, oltre alle sequenze cosiddette “convenzionali” vengono routinariamente espletate nello studio dell’encefalo senile sequenze specificamente disegnate per l’evidenziazione dei depositi di ferro od emosiderina, delle piccole lesioni vascolari sia a carico della sostanza grigia che di quella bianca ed infine vengono realizzate le misurazioni morfo-anatomiche relative alle strutture encefaliche particolarmente coinvolte nei processi di degenerazione implicati nel decadimento cognitivo.