Centro trentino di riabilitazione cardiologica motoria e neuromotoria
Azienda con sistema di qualitá certificato23/8/2021- Stanza 125/1 – Protesi totale ginocchio. Fisioterapisti bravissimi, mai trovati così preparati come qui. Sono arrivata rigida come una statua e non volevo che nessuno mi toccasse perchè avevo paura che dentro al ginocchio “si rompesse tutto”, come se fosse di vetro. Il mio fisioterapista era Lorenzo Tobaldi, che non esito a definire eccezionale, con il tirocinante Nicola, molto molto bravo anche lui. Ma, guardandomi intorno finché ero in palestra, ho notato che anche molti altri non erano da meno. Gruppo eccezionale. Addestrati non solo a intervenire magistralmente nella parte fisica da riabilitare, ma anche al supporto psicologico, motivazionale, cercando sempre l’empatia con il singolo paziente. Cosa che richiede un grosso dispendio di energie, anche se non sembrerebbe. Il primario dr. Ferlini molto molto bravo, sempre gentile, affabile, disponibile, paziente. Presumo sia suo il merito dell’istituzione e conduzione di questo gruppo.
In reparto, purtroppo le O.S. e anche qualche infermiera erano scostanti, scorbutiche, ci facevamo scrupolo a chiamare, soprattutto di notte, perchè venivano imbronciate e ogni volta come se si facessero malvolentieri un piacere personale e non fosse invece il loro lavoro. Una infermiera, tal S., la notte tra il 15 e il 16 luglio c.a.ha umiliato pesantemente la mia compagna di stanza (80 anni), urlando a squarciagola in piena notte, in presenza anche della O.S. di turno quella notte insieme a lei. Trovava comunque sempre il modo di essere molto scostante. Speravo sempre che non fosse di turno. Questo è il motivo di una stelletta in meno, quattro anziché cinque. A nessuno piace non essere autonomo; avere a che fare con persone malate e spesso anziane richiede molta pazienza ed empatia. Se non piace, cambino lavoro. Se devono farlo perchè è necessario avere uno stipendio per vivere, si impegnino a farlo bene. Purtroppo anche la caposala era aggressiva.
Alla clinica S. Francesco (VR), da dove provenivo, ogni stanza aveva un interfono, così, ad ogni chiamata, il personale si risparmiava un giro perchè ci chiedeva di cosa avessimo bisogno attraverso l’interfono (o citofono). Potrebbe essere una soluzione.
Ho apprezzato molto il cibo. Consiglio l’introduzione di una piccola merenda (yogurt, frutta, tè con fette biscottate, ecc) a metà mattina e a metà pomeriggio.
Ad ogni ricovero, ho l’annoso problema di dover subire la tv accesa dal mattino alla sera, come moltissime persone fanno. E’ il mio peggior incubo. Per fortuna, la mia compagna di stanza è stata comprensiva. Ma si dovrebbe trovare una soluzione anche per chi non vuole la tv, ad esempio stabilire un limite di ore di accensione.
Nella sala bar ma soprattutto nella sezione tv, nelle poltrone a sedere davanti alla tv grande, quasi tutti i pazienti non portavano la mascherina. Le prime volte ho chiesto che la mettessero, poi mi sono arresa, comperavo quello di cui avevo bisogno e uscivo. Non so chi dovesse sovrintendere quel luogo. Altrove, medici e infermieri erano molto attenti all’uso della mascherina da parte dei pazienti. Non ho usato la sala ristorante, pur potendo, perchè mi è parso un luogo di sovraffollamento.
La lavanderia è eccessivamente esosa, tanto che ho comperato online la biancheria che mi mancava. Forse basterebbe un ausiliario che, una volta la settimana, raccattasse tutto e andasse in una lavanderia a gettoni. Con 7 euro a testa, ciascuno avrebbe puliti tutti gli indumenti di una settimana o di 5-6 giorni.
Ho avuto qualche discussione al momento dell’entrata, perchè mi era stata assegnata una stanza di livello diverso da quello prenotato e vi erano discordanze evidenti con quanto stabilito via mail. Ho risolto parlando con l’accettazione, anche perchè non sono riuscita ad avere contatto con nessuno della direzione: al telefono pubblicato sul sito, o non rispondevano o rispondevano e riagganciavano. Impossibile trovare numeri di telefono interni. Ho inviato una mail PEC all’accettazione ricoveri. Purtroppo, appena subito un intervento chirurgico, non si ha tanta voglia né forza di discutere, si vorrebbe che tutto fosse come dovrebbe essere e come stabilito.