Centro trentino di riabilitazione cardiologica motoria e neuromotoria
Azienda con sistema di qualitá certificatoOggetto: Reclamo e Feedback Costruttivo sull’Esperienza presso l’Eremo
Alla cortese attenzione della Direzione dell’Eremo,
Desidero condividere alcune considerazioni riguardo alla mia recente esperienza presso la vostra struttura, nella speranza che possano essere utili per migliorare il servizio offerto ai pazienti.
Premetto che l’Eremo potrebbe raggiungere un livello di eccellenza grazie alle sue strutture riabilitative, alla palestra attrezzata, ai fisioterapisti e alla piscina, che rappresentano senza dubbio un valore aggiunto. Tuttavia, una serie di criticità hanno reso il soggiorno tutt’altro che ottimale.
Accoglienza e Ricovero
L’ingresso in struttura avviene tramite ambulanza, e il paziente resta in attesa per la registrazione. Nel mio caso, il ricovero è avvenuto il 19 febbraio 2025 alle ore 12:00, e mi è stata assegnata la stanza 117.
Una volta in camera, il regolamento prevede una permanenza forzata senza possibilità di uscire, indipendentemente dalla condizione fisica. Pur comprendendo l’esigenza di cautela, ritengo che questo criterio debba essere applicato con maggiore elasticità: io, ad esempio, ero già in grado di camminare da oltre una settimana grazie alla riabilitazione precedente, e la reclusione forzata ha solo contribuito a un senso di malessere psicologico. Inoltre, la mancanza di comunicazione tra il personale ha fatto sì che alcune pazienti rimanessero in camera anche quando il loro stato fisico avrebbe consentito di scendere in mensa, semplicemente perché l’autorizzazione non era stata trasmessa.
Organizzazione della Terapia e Assistenza Medica
L’inizio delle attività riabilitative è stato estremamente lento.
• Venerdì: primo accesso in palestra.
• Sabato: nessun gruppo di lavoro assegnato.
• Domenica: nessuna attività prevista.
• Lunedì: saltato il turno in palestra a causa della visita di controllo.
Inoltre, durante la prima domenica ho iniziato a soffrire di un forte dolore lombare. Dopo aver segnalato il problema, mi è stato somministrato Brufen, un farmaco che avevo già segnalato come inefficace su di me. Nonostante ciò, mi è stato detto che non potevo ricevere altro. Solo successivamente, il medico di guardia ha deciso di somministrarmi Tachidol, ma senza alcuna attenzione: l’ho dovuto richiamare perché, dopo mezz’ora dall’assunzione, ho iniziato a sudare e a soffrire di capogiri, mentre lui era distratto a giocare con il cellulare.
Errori nella Somministrazione dei Farmaci
Preoccupante anche la gestione delle terapie farmacologiche di altri pazienti:
• Una mia compagna di stanza ha avuto una reazione allergica per la somministrazione di Arcoxia, farmaco a cui era allergica.
• Un paziente diabetico ha ricevuto per errore tre dosi di Metformina nei primi giorni, con evidenti conseguenze.
• Lo stesso paziente, come altri, ha sviluppato un’allergia al cerotto utilizzato per la piscina, ma il problema viene ignorato e il cerotto continua a essere distribuito nonostante le segnalazioni.
• Oggi mi è stata consegnata una scatola di farmaci per cardiopatici, che non ho mai assunto, mentre sulla scrivania era ancora presente la scatola di medicinali della precedente paziente della stanza.
Inoltre, ho assistito a un episodio estremamente grave:
• Una paziente ricoverata con me in cardiologia ha avuto una forte reazione allergica, con gonfiore della lingua e difficoltà respiratorie. Gli operatori hanno inizialmente sottovalutato la situazione, credendo che fosse solo agitazione, ritardando così le cure necessarie.
Igiene e Pulizia: Un Problema Grave
Uno degli aspetti più critici è sicuramente la scarsa pulizia, che in una struttura sanitaria dovrebbe essere una priorità assoluta.
• Le tovaglie in mensa sono sporche e mai sostituite.
• Il cesto del pane contiene briciole dei giorni precedenti.
• I bicchieri di vetro risultano sporchi e opachi.
• Le ciotole della frutta presentano peli e residui.
• Il tovagliolo personale deve essere conservato nella stessa busta per un’intera settimana, un’abitudine poco igienica.
• Durante i pasti, il personale addetto alla mensa travasava le brocche con troppa fretta e senza alcuna attenzione all’igiene.
Il tutto in un contesto in cui, giorno dopo giorno, si scoprivano casi di Covid all’interno della struttura.
Anche nelle camere l’igiene lascia a desiderare:
• Il cambio delle lenzuola avviene solo una volta a settimana, il che è inaccettabile in una struttura sanitaria.
• Le sedie in camera non sono adatte a chi ha problemi ortopedici.
• Il WC è obsoleto e scomodo, non rispetta le esigenze di chi ha limitazioni nei movimenti. Dopo un sopralluogo della Direttrice Sanitaria e dei manutentori, era stata promessa una pedana per migliorarne l’utilizzo, ma non è mai arrivata.
Gestione dei Trasferimenti e Mancanza di Empatia
L’ultima criticità riguarda la gestione dei pazienti in uscita. Il venerdì, la mia compagna di stanza è stata trasferita improvvisamente per un solo giorno in un altro reparto a causa di un caso Covid. Lo stesso è accaduto a me, nonostante avessi espresso il desiderio di rimanere nella mia stanza per poter organizzare il rientro con le valigie senza ulteriori spostamenti.
La dipendente dell’accettazione che ha gestito il trasferimento si è mostrata sbrigativa e priva di qualsiasi empatia, senza minimamente considerare il disagio causato. La paziente cardiopatica con cui siamo state collocate ha subito un ulteriore rischio sanitario a causa di questi spostamenti forzati.
Conclusioni e Proposte di Miglioramento
Chiedo alla Direzione di prendere seriamente in considerazione questo feedback, perché ci sono aspetti fondamentali che necessitano di un intervento immediato:
1. Maggiore attenzione all’accoglienza e alla gestione delle prime giornate per evitare inutili reclusioni in camera.
2. Più comunicazione tra il personale per evitare ritardi nelle autorizzazioni e nell’accesso alla mensa o alla palestra e suddivisione in fasce d’età per il piano di lavoro (una persona di 40 anni non può subire lo stesso trattamento di una di 70).
3. Revisione delle terapie e maggiore attenzione nella somministrazione dei farmaci, evitando errori che possono mettere a rischio la salute dei pazienti.
4. Miglioramento drastico dell’igiene in mensa e nelle camere.
5. Formazione del personale per garantire più cortesia e umanità nella gestione dei pazienti, specialmente quelli più fragili.
6. Revisione della gestione dei trasferimenti per ridurre inutili spostamenti dell’ultimo momento, che creano solo disagio.
Mi auguro che queste segnalazioni vengano prese in seria considerazione e che possano contribuire a un miglioramento tangibile della qualità del servizio. Ritengo che l’Eremo abbia il potenziale per offrire un’esperienza riabilitativa eccellente, ma ciò sarà possibile solo con un’attenzione concreta alle criticità evidenziate.
Resto in attesa di un vostro riscontro e di conoscere le eventuali azioni che intendete intraprendere.
Cordiali saluti,